"Come si sta bene sotto queste arcate...": così Don Amilcare Boccio esprimeva la propria gioia di poter godere della familiarità e della bellezza di quella che da sempre è la Casa Madre delle Piccole Figlie.
Varcando la soglia, chiunque rimane stupito di ciò che si presenta allo sguardo: il chiostro con le sue arcate, il giardino ben curato, la statua del Sacro Cuore che, con le braccia allargate, è un invito eloquente alla fiducia e all'abbandono.
L'attuale sede della Casa Madre era un antico convento di Clarisse che, durante l'epoca napoleonica, furono costrette a lasciare la loro sede. Nel corso del tempo la struttura venne adibita dal Comune ad abitazioni private e un'ala venne utilizzata come filanda.
Nel 1929, quando il numero delle Piccole Figlie continuava a crescere e non era più possibile rimanere nella Piccola Betlemme, prima sede dell'Opera, Don Boccio cominciò a interessarsi dell'acquisto dell'antico convento. Con l'aiuto della Provvidenza il 15 agosto 1929 le Suore poterono entrare nella nuova sede della Congregazione che ancora oggi rimane il cuore pulsante della nostra Famiglia Religiosa.
La comunità attualmente è composta da circa quaranta Suore impegnate per lo più in servizi interni alla casa: la cucina, la lavanderia, il servizio a tavola, l'accoglienza delle tante persone che si avvicendano nella giornata.
Alcune Suore collaborano attivamente nella Pastorale Parrocchiale dedicandosi alle attività dell'Oratorio e alla catechesi.
La Casa Madre è luogo di incontro per la Famiglia Laica del Sacro Cuore che condivide con la comunità delle Suore tempi di preghiera e un cammino di conoscenza della spiritualità e del carisma di Don Boccio.
La Casa Madre inoltre è aperta ad accogliere gruppi e singole persone che desiderano vivere una giornata di ritiro, riflessione, preghiera gestita autonomamente oppure con la guida di una Suora incaricata di questo servizio. Molti e ampi sono gli spazi a disposizione per questo tipo di esperienze.
Il silenzio, il ritmo della preghiera personale e comunitaria creano il clima ideale perché l'anima possa trovare ristoro e gustare il dolce invito di Gesù: "Venite a me voi tutti e io vi ristorerò!".