Storia
25 marzo 1924: Don Amilcare Boccio nel pomeriggio di questo giorno memorabile lascia il Seminario di Stazzano per qualche ora dicendo ai suoi chierici: “Vado ad aprire una finestra, pregate!”, e parte per Sale (Al) per spalancare una finestra sul mondo da dove si diffonderà quel fuoco d’Amore che gli ardeva nel cuore.
È proprio la vita di Don Amilcare, infatti, ad essere luogo per la creatività dello Spirito che suscita in lui il desiderio di saziare la “fame e sete d’amore” del Cuore di Gesù.
Questo fuoco d’amore quasi per contagio si diffonde ovunque Don Amilcare si trovi fino ad essere la scintilla che egli vuole accendere in una schiera di anime generose che “cooperino allo stabilirsi del Regno di misericordia del Cuore di Gesù”.
Leggendo la biografia di Teresa di Lisieux, Don Boccio ha la prima idea chiara dell’Opera. Ma come realizzare questo progetto?
Grazie alla collaborazione di Guglielmina Remotti nella primavera del 1919 a Sale si organizzano le prime riunioni delle giovani interessate a prendere parte all’Associazione della "Pratica d’unione con Dio", una catena di preghiera ideata e diffusa dallo stesso Don Amilcare per vivere la spiritualità del Sacro Cuore.
Dopo circa cinque anni arriva “il giorno dei giorni”, il 25 marzo 1924, in cui le prime quattro Sorelle, tra cui la stessa Guglielmina, dinnanzi a Gesù Eucaristia, si offrono totalmente alla Misericordia Divina dando così inizio alla nuova Congregazione.
La vita nella “Piccola Betlemme”, così era chiamata la prima casa delle Suore, era semplice, scandita dal lavoro sodo, dalla preghiera e soprattutto dalla gioia. Ben presto altre giovani si uniscono alla Famiglia Religiosa e il 21 febbraio 1956 la Santa Sede approva definitivamente la Congregazione esortando a proseguire il cammino iniziato.
Ancora oggi la via inaugurata nel 1924 è percorsa da anime generose che in Italia e all’estero, vivendo in piccole comunità, cercano di essere quella scintilla d’amore che incendia i cuori, ispira fiducia, porta i fratelli al Cuore di Gesù.
Questo stesso ideale è vissuto da numerosi laici, appartenenti alla Famiglia Laica del Sacro Cuore, che nella loro condizione di vita, coltivando uno spirito di unione con Dio, cercano di vivere la carità di Cristo attraverso la spiritualità delle Piccole Figlie.
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I fioretti della Piccola Betlemme